Esecuzione di attività standardizzate |
La esecuzione di attività standardizzate
è p.es. il passaggio di disegni da cartaceo a CAD, oppure da 2D a 3D.
Rientra in questa categoria anche la redazione di cataloghi e manuali elettronici.
Queste attività richiedono al fornitore conoscenze sugli strumenti
(il pacchetto CAD) e sugli standard (normative o standard interni del cliente).
Il contratto è di facile impostazione, e i suoi risultati sono facilmente
misurabili. |
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Redazione di progetti esecutivi |
Nella redazione di progetti esecutivi
il fornitore riceve un progetto di massima che va dettagliato
(p.es. un assieme di cui vanno definiti i componenti), oppure
un progetto già esecutivo, ma del quale occorre integrare
alcuni aspetti (p.es. la parte di ingegneria strutturale di un impianto
altrimenti già progettato nel dettaglio).
In questi rapporti al fornitore sono richieste, oltre a quelle su strumenti
e normative, anche conoscenze "settoriali" di problematiche e
procedure. Il contratto è ancora di pura fornitura di servizio, ma vi possono
essere complicazioni nella misurazione dei risultati. |
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Coprogettazione |
Nella coprogettazione il fornitore viene coinvolto
fin dalle prime fasi del progetto ed ha sul progetto stesso una visibilità
molto ampia.
In questo tipo di contratto il fornitore interviene in due momenti, a predisporre
il progetto di massima, e a predisporre il progetto esecutivo. Il progetto di
massima è redatto sulla base di specifiche del cliente, ed è
utilizzato dal cliente p.es. per preparare una offerta oppure per analisi interne
di investimento. Il progetto di dettaglio è sviluppato in un secondo tempo
e solo se p.es. il cliente si è aggiudicato l’appalto.
In questi rapporti il fornitore ha una conoscenza ampiamente completa su prodotto,
tecnologia, e procedure del cliente, e il rapporto di outsourcing è di
solito inquadrato in schemi di risk-and-revenue-sharing. |
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"Scarpa nella porta" per il mercato indiano |
La "scarpa nella porta" è una opzione
possibile per aziende che mirano sul medio periodo a stabilire una presenza
produttiva in India per il mercato indiano.
I mercati indiano e cinese sono spesso messi sullo stesso piano: la Cina ha
alcuni vantaggi (liberalizzazione più avanzata, migliori infrastrutture),
l’India ne ha altri (struttura legale più solida, uso dell’inglese). Molte
aziende che guardano con attenzione all’India come possibile sbocco commerciale
ritengono però ancora prematuro un investimento diretto.
Un approccio "interlocutorio" a questa scelta consiste nell’individuare
un partner indiano che per il momento fornisca servizi di engineering alle linee
di produzione che in prospettiva potrebbero essere portate in India (con ciò
acquisendo –e fornendo- una serie di conoscenze "di base"), e che
successivamente possa essere il punto di partenza per una società mista. |
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Approfondimenti sulle attività descritte sono
disponibili al sito www.terzoturno.it |
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